Associazione La Diana
Gruppo ricerca storica

Gruppo ricerca storica

Tra i punti principali delle attività svolte dalla nostra Associazione vi è anche quello della ricerca storica. Alcuni nostri membri, attraverso la frequentazione dell’Archivio di Stato di Siena e lo studio dei documenti in esso conservati, si muovono all’interno del “mare di carta” relativo al mondo delle acque senesi. Non solo su bottini e fonti, ma anche su tutto ciò che gli ruota attorno, come ad esempio coloro che usufruivano di tali servizi, la loro custodia, i restauri e rimaneggiamenti ai quali tali architetture sono state sottoposte nel corso dei secoli. Grazie a queste ricerche, l’Associazione Culturale “La Diana” è riuscita a scardinare alcuni luoghi comuni che aleggiavano sul tema dei bottini. 

Un esempio molto particolare è la contrapposizione alla tradizionale definizione del bottino come di un “acquedotto medievale”: in realtà entrambi i termini sono imprecisi, in quanto la struttura sotterranea senese non si limita a trasportare l’acqua da un determinato punto (la vena) a un altro (la fonte), ma capta il prezioso liquido nel corso di tutti i chilometri di lunghezza del condotto, attraverso il fenomeno dello stillicidio; questa particolarità rende i bottini differenti dagli acquedotti. Anche l’aggettivo “medievale” è errato, dato che, seppure il tratto principale di questa rete di condotti (il Bottino Maestro di Fonte Gaia) è cronologicamente attribuibile alla metà del Trecento, abbiamo testimonianze della sua presenza già in Età antica, al tempo di etruschi e romani.

Questa attività di ricerca ha portato alla pubblicazione di diversi studi, tra i quali basti citare l’ultima fatica: L’area dei Tufi e le sue acque. Storia e proprietà nelle carte d’archivio, a cura di C. Bonacci ed E. Mecacci, pref. di C. Cardinali, Monteriggioni (SI), Betti Editrice, 2022, pp. 164.

Targhe utenze

Targhe bottini

Ma la nostra Associazione non si ferma qui. Numerosi sono i progetti che i nostri soci si sono prefissati di intraprendere. Sempre appoggiandosi al saldo fondamento delle ricerche di archivio, nei prossimi anni inizieremo lo studio delle lastre conservate all’interno dei bottini, le quali ci forniscono importanti testimonianze relative ai restauri fatti tra fine Settecento e Ottocento.